archivio generale articoli, lettere, comunicati e interviste dalla stampa | ||||||||||||||||||||||||||
ANNI: |
|
|||||||||||||||||||||||||
|
Trento, 9 dicembre 2011 Non si ferma il lavoro dei Verdi del Trentino per il rafforzamento del nuovo soggetto politico: una federazione che ormai unisce, oltre allo storico Sole che ride, le anime ecologiste e civiche del paese. In vista dell’assemblea nazionale del 14 e 15 gennaio a Chianciano, domani (ore 15-19 sala Rosa del palazzo della Regione) i Verdi del Trentino si sono dati appuntamento per discutere i prossimi passi da compiere a livello nazionale per sostenere il nuovo soggetto e per eleggere i 17 delegati (29 saranno quelli dell’Alto Adige) che parteciperanno all’assemblea programmatico-statutaria di Chianciano. «Ecologisti e Reti civiche - Verdi europei» è il prodotto politico della svolta dell’ottobre 2009, quando la mozione congressuale sostenuta da Angelo Bonelli (attuale presidente della federazione dei Verdi) e Marco Boato ebbe la meglio sull’ala capeggiata dall’ex ministro Pecoraro Scanio. Allora si scontrarono la linea radicale dei Verdi italiani, incline a una fusione con Sel, e quanti sostenevano invece la necessità di smarcarsi dallo schiacciamento a sinistra che aveva caratterizzato negli ultimi anni le scelte del partito, allontanando buona parte del mondo ecologista e civico. Un po’ a sorpresa, Boneili e Boato ebbero la meglio e nacque cosi la costituente ecologista. Gli «sconfitti» migrarono in gran parte in Sel, lasciando alla mozione di maggioranza la possibilità di dare vita a un nuovo soggetto politico, nello spirito forse più vicino al progetto originario di Alexander Langer. Oggi, a distanza di due anni, «Ecologisti e Reti civiche - Verdi europei» vede la presenza di quattro soggetti: i Verdi di Bonelli, la Costituente ecologista guidata da Giuliano Tallone, Abbiamo un sogno, movimento di area cattolica che vede in Michele Dotti il proprio leader e Sindaci della buona amministrazione, rete civica che ha in Domenico Finiguerra il suo punto di riferimento. Alfonso Pecoraro Scanio, però, non ha lasciato il partito come altri e la sfida che si profila a Chianciano vede da un lato Bonelli e Boato, dall’altro l’ex ministro. I primi puntano al rafforzamento del progetto federale e propongono una serie di modifiche statutarie – come il doppio portavoce, maschio e femmina — che avvicinino ancora di più i Verdi italiani ai Verdi europei. I secondi preferirebbero mantenere il più possibile inalterata l’identità dei Verdi e, in sostanza, puntano al boicottaggio della nuova federazione allargata a civici ed ecologisti. I rapporti di forza sono all’incirca di due a uno, a vantaggio del nuovo corso, ma per modificare Io statuto e rafforzare maggiormente la direzione presa nel 2009, servono i due terzi dei voti. |
| ||||||||||||||||||||||||
© 2000 - 2022 |
||||||||||||||||||||||||||
|
|